La tensione tra J.K. Rowling ed Emma Watson si riaccende dopo le recenti dichiarazioni dell’attrice. La Watson ha infatti espresso affetto per la scrittrice, pur ribadendo le divergenze sulle politiche trans nel Regno Unito, si è augurata di poter risolvere la contraddizione. Il dibattito pubblico su questa vicenda non si è però fermato, perché la Rowling ha deciso di replicare duramente, e ogni nuova dichiarazione, come spesso accade, alimenta l’attenzione dei fan e dei media.

La dura replica della scrittrice
J. K. Rowling ha deciso di dare una risposta netta dove chiarisce la propria posizione, e l’ha pubblicata direttamente su X.
“Non mi è dovuto il consenso eterno di nessun attore che abbia interpretato un personaggio da me creato. Emma Watson e i suoi co-protagonisti hanno tutto il diritto di abbracciare l’ideologia dell’identità di genere. Tali convinzioni sono protette dalla legge e non vorrei che nessuno di loro possa mai essere minacciato di violenza o morte per le loro posizioni. […] Tuttavia, Emma e Dan in particolare hanno chiarito di pensare che il nostro ex sodalizio dia loro l’obbligo di criticare me e le mie opinioni in pubblico. Anni dopo aver finito di recitare in Harry Potter, continuano ad assumere il ruolo di portavoce del mondo che ho creato.”

Le differenze di esperienze secondo la Rowling
”Come altre persone che non hanno mai vissuto la vita adulta senza essere protette dalla ricchezza e dalla fama, Emma ha davvero poca esperienza della vita reale che ella stessa non sa quanto sia ignorante. Non avrà mai bisogno di un rifugio per senzatetto. Non verrà mai ricoverata in un reparto di un ospedale pubblico misto. Ritrovarsi in situazioni reali di pericolo o privazioni, come quelle vissute da donne senza privilegi, è qualcosa che non conosce”.
La scrittrice conclude facendo leva su una differenza sostanziale di esperienze di vita:
“A quattordici anni non ero multimilionaria. Ho vissuto in povertà mentre scrivevo il libro che ha reso famosa Emma. Capisco cosa significhi per le donne senza privilegi la distruzione dei diritti delle donne a cui Emma ha partecipato con tanto entusiasmo. La più grande ironia è che, se Emma non avesse cambiato il suo tono nell’ultima intervista, non sarei stata così onesta.”