Un tempo erano semplici telefoni, oggi sono oggetti senza i quali non sapremmo come vivere. Grazie anche agli sviluppi della tecnologia, quelli che sono diventati gli smartphone sono oggi strumenti all’interno dei quali è contenuta tutta la nostra vita: dati personali, foto, conversazioni private. Anche per questo e per la spinta del consumismo spesso ci si trova a correre dietro l’ultimo modello uscito, per avere sempre a disposizioni tutte le ultime funzioni all’avanguardia. Eppure, anche i telefoni vecchi possono rivelarsi ancora utili.

Mania del collezionismo
Non per usarli, certo: molti smartphone che erano in uso solo dieci anni fa oggi non solo sono lontanissimi dalla media qualitativa degli ultimi dispositivi, ma addirittura non hanno funzioni fondamentali che i telefoni di oggi hanno. Eppure, la mania del collezionismo potrebbe rendere i nostri vecchi telefoni vere e proprie miniere d’oro. Lo dimostrano del resto le aste andate in scena negli ultimi anni, dove alcuni di questi oggetti sono stati venduti a oltre 180mila euro.

I modelli richiesti
In particolare, c’è un modello che fa impazzire i collezionisti di tutto il mondo. E, come prevedibile, si tratta di un iPhone. Nello specifico si parla dell’iPhone 2G, battuto proprio a 180mila euro. Sia chiaro: per arrivare a una simile valutazione serve uno smartphone in condizioni eccellenti, con la confezione originale e possibilmente ancora sigillato. Ma anche versioni in condizioni peggiori potrebbero valere una bella somma. L’ultima asta, infatti, ha visto uno di questi modelli venduto a 130.027,20 dollari. E attenzione: all’epoca Apple vendeva l’iPhone in due versioni: da 4GB e da 8GB: se avete la prima, l’incasso è assicurato.