Domenica In è appena ricominciata e già non mancano le polemiche. Al centro dell’attenzione c’è il ritorno in televisione di Teo Mammucari, e a puntare il dito è stato Giancarlo Magalli. Sulle pagine della rivista Oggi, il conduttore ha criticato la Rai per aver dato spazio a Mammucari nel pomeriggio domenicale di Rai1 al fianco di Mara Venier.
“Dopo sessant’anni so benissimo com’è fatta la Rai: è tanto simpatica e caruccia. Però fa lavorare persone con una ‘fedina televisiva’ da brivido, tipo Teo Mammucari”, ha detto Magalli, senza risparmiare nulla alla gestione attuale della Rai.

Da conduttore a ospite: il nuovo ruolo di Magalli
Il commento su Mammucari nasce soprattutto dal fatto che, negli ultimi tempi, a Magalli non è stata data l’opportunità di condurre un programma. Nell’intervista, il conduttore ha spiegato che nella prossima stagione televisiva lo vedremo solo in qualità di ospite e opinionista, e non come conduttore, nonostante la lunga carriera alle spalle:
“Cosa farò in tv la prossima stagione? La guarderò. Ho conquistato il ruolo di ospite. Ospite con contratto nei programmi dove andrò più spesso e ospite libero negli altri un po’ per non cancellare la presenza, un po’ per guadagnare qualche cosa”.

La frecciata alla Rai
Magalli ha più volte manifestato il desiderio di tornare a condurre in Rai, ma le sue richieste sembra che siano rimaste inascoltate. Come ha raccontato nella rivista, il conduttore fatica a comprendere le scelte della rete negli ultimi anni:
“Fanno delle scelte che sono anche curiose da interpretare. Ho fatto più di 50 programmi, tutti di successo, ho lavorato per sessant’anni tra radio e tv, e dopo che sono guarito dal linfoma che ho avuto sono spariti tutti, ma soprattutto sono cambiati, e quelli nuovi non li ho mai incontrati”.
Il pubblico ricorda Magalli come un volto storico della televisione italiana, capace di fare la differenza in ogni trasmissione a cui ha partecipato. Con questa intervista, il conduttore conferma di non aver perso la schiettezza e la capacità di dire quello che pensa, anche a rischio di andare contro i propri datori di lavoro. Ci sarà una replica da parte dei diretti interessati?