Marquez a un passo da un altro mondiale: ecco quanto gli manca

Marc Marquez è praticamente a un passo dal suo settimo titolo mondiale in MotoGP. Con la Ducati ha dominato fin dall’inizio della stagione. E il prossimo GP del Giappone, a Motegi (26-28 settembre), potrebbe già consegnargli il titolo, con ancora cinque gare da correre.

Marc Marquez

Cosa serve a Marquez per chiudere i conti

La stagione di Marquez è stata impressionante. Ha vinto 11 gare su 15, è salito sul podio in altre tre e ha conquistato 14 Sprint Race. Numeri da dominatore assoluto. In classifica ha 512 punti, 182 in più del fratello Alex. E Pecco Bagnaia? Beh, ci si aspettava molto da lui, ma Marquez ha praticamente giocato un campionato a parte e Pecco ha un po’ deluso. Basteranno tre punti in più di Alex durante il weekend giapponese per chiudere definitivamente il discorso titolo. Tre punti… non di più. E se per caso non dovesse riuscirci non sarebbe un grosso problema, il tutto sarebbe soltanto rimandato al GP successivo.

Marc Marquez

Dal rischio ritiro alla rinascita

E pensare che due anni fa Marc era vicino al ritiro. “Non avrei mai immaginato di essere in questa forma. Sono qui perché mi diverto, e il modo in cui mi diverto è vincere. E ora stiamo vincendo molto, quindi mi sento rilassato e fiducioso. Ma so, grazie all’esperienza, che tutto può cambiare da un giorno all’altro”, ha raccontato Marquez sul sito della MotoGp.
Il pensiero torna all’infortunio del GP di Spagna del 2020, con la frattura all’omero che ha portato dolore e tanta frustrazione. “Arrivi da quattro titoli consecutivi e ti senti invincibile… e poi basta un attimo. Il momento più duro è stato tornare nel 2021: correvo e il braccio non mi dava pace. Mi chiedevo, davvero, perché non molliamo? Ma dentro di me c’era quel qualcosa che diceva: No, non è il momento. Devi provarci. Così ho cercato il meglio… ed eccoci qui”.
Insomma, Marquez è tornato ad essere quel Marquez affamato e incontenibile. E ora manca pochissimo per scrivere un’altra pagina di storia della MotoGP con un’altra vittoria. Vittoria che si può dire meritatissima, ma con l’auspicio che il prossimo anno il mondiale potrà essere più combattuto e meno a senso unico.

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